Tempi difficili per tutti, più difficili in Africa

news da kanimambo

Condividiamo alcuni aggiornamenti di Maria Luisa Boccolari, responsabile della sede AMMP di Campogalliano, riguardo al  progetto “Kanimambo” impegnato nell’aiuto all’Infantario di Mephanira, al Lar Irene Stefani di Montepuez ed al Monastero Mater Dei di Nampula.

Cari Amici,
il mio cordiale saluto dopo un lungo periodo di silenzio. 

Innanzitutto desidero chiedere scusa a tutti voi nostri preziosi collaboratori, per non avervi inviato  gli auguri pasquali e, come è mio solito, comunicare le informazioni riguardo ai centri infantili che la nostra sede di Campogalliano segue in Mozambico.

Come tanti sono stata “depistata” a causa della pandemia inaspettata e preoccupante che ci ha colpito, così credo possiate comprendere il mio silenzio.  

Ecco allora le notizie che posso darvi:

INFANTARIO DI MEPANHIRA

In questi mesi sono stata in contatto online con la Superiora generale dell’Infantario, fin dai primi esordi del coronavirus in Italia. Poiché dal marzo scorso giungevano notizie di casi in Sud Africa confinante col Mozambico, si temeva che il contagio si sarebbe esteso facilmente. Molti mozambicani, infatti, lavorano nelle fabbriche e nelle miniere di questa nazione; viaggi e scambi commerciali sono normalità quotidiane.

Come aiutare i nostri centri infantili a difendersi dal contagio? La povertà dei mezzi, lo stato carente dei pochi dispensari dei centri amministrativi… la scarsa disponibilità di acqua pulita e sapone per l’igiene personale, la non conoscenza della pericolosità del virus e della sua rapida diffusione, tutto questo mi preoccupava e mi preoccupa tuttora, pensando alle zone più povere e sperdute dei villaggi distanti da città fornite di ospedali ove si potrebbe essere curati, seppur si riuscisse ad arrivarci facilmente …

  In un certo senso, però, la rarefazione della gente e il distanziamento dei villaggi di questa zona costituisce un lato positivo. Come tante popolazioni della savana, il centro infantile di Mepanhira sorge in zona montuosa popolata da coltivatori che per lo più si spostano in zone vicine, limitando le possibilità di contatto con le zone più popolate dei quartieri delle città. Il tempestivo provvedimento disposto dall’amministrazione locale, ha indicato le prevenzioni basilari soprattutto riguardo all’igiene. Per quanto viene comunicato ufficialmente sembra che il coronavirus sia giunto nei luoghi più abitati, ma senza causare la strage prodotta altrove, sperando che sia così davvero, poiché non ci sono statistiche documentate difficilmente eseguibili in questi territori.

Ci auguriamo sia così!

Grazie a Dio il  centro infantile di Mepanhira non ha subito nessun contagio fino ad oggi, ma l’attenzione all’igiene personale dei bambini e degli ambiente è aumentata, anche se le condizioni materiali sono quelle che sono… colera, malaria e Tbc, malnutrizione, sono endemiche realtà africane la cui minaccia incombe sempre su di loro.

 

LAR “IRENE STEFANI” MONTEPUEZ

e disposizioni del governo per prevenire il contagio del coronavirus hanno chiuso le scuole. Perciò quasi tutte le studenti del Lar hanno fatto ritorno a casa, tranne quelle che risiedono in zone soggette agli attacchi dell’ISIS perchè avrebbero corso gravi rischi. Il Lar continua ad ospitarle osservando scrupolosamente le norme igieniche necessarie. Queste giovani, approfittando della inattesa vacanza, stanno confezionando mascherine con le capulane per donarle alle persone più sprovvedute di mezzi.
Come già accennato, purtroppo continuano le insidie dei terroristi del gruppo islamico Sabaab, decisi più che mai a conquistare quelle terre ricche di petrolio, gas e preziosi. Nel mese scorso  la cittadina di Nangololo e altri 11 villaggi  hanno subito pesanti attacchi nei quali la maggior parte degli edifici, negozi e uffici sono stati distrutti; varie persone hanno perso la vita. La popolazione ha dovuto fuggire lasciando casa, campi e ogni mezzo di sussistenza. Si è diretta in massa verso Pemba, chiedendo riparo alla diocesi che ha accolto circa duemila persone bisognose di tutto. Questa terribile emergenza è aggravata ora dalla minaccia del coronavirus, poiché queste persone si trovano aggregate nei centri di accoglienza, esposte ancor più al contagio. Un’altra calamità incombe sul Mozambico: dalla vicina Zambia sciami di cavallette stanno trasmigrando e si sa che ove passano, le coltivazioni sono rase al suolo, senza poter far nulla per arrestare il fenomeno. Ciò significa anno di carestia e di fame. Al Mozambico, come al resto dell’Africa, non manca proprio nulla! Considerando l’endemica Malaria, ADIS, Ebola, Tubercolosi, Malnutrizione, mancanza di istruzione e d’igiene, diffusione del Cancro, catastrofi naturali, si può affermare indubbiamente che l’Africa è da sempre in stato di emergenza. Colpevole il sistema economico mondiale capace solo di arricchirsi sulla pelle dei più poveri del continente. Da questo sistema perverso nascono, oltre alle guerre, molteplici malvagità, alleate tra loro, allo scopo di impinguare l’industria bellica gestita dai magnati dell’economia mondiale. Non per nulla in molti stati africani imperversa la guerra! E l’Italia è il terzo partner mondiale che fornisce armi… che sostengono il nostro benessere…

Migliori e più dettagliate informazioni sul sito: www.africa-exPress.it  (sezione archivio) che non tace ciò che si nasconde dietro agli avvenimenti di cui veniamo informati nebulosamente, e non sempre, dai mass media. 

MONASTERO MATER DEI – NAMPULA

Dal Monastero Mater Dei di Nampula da vari mesi non mi giungono notizie. E’ certamente un periodo di grandi preoccupazioni e suppongo che Madre Juliana non trovi il tempo per scrivere. Già più volte mi ha detto che per inviare notizie deve scrivere nottetempo a causa della rete che funziona a stantuffo e, dopo un giorno pieno di lavoro, non ce la fa a tenere gli occhi aperti. La sua età è già avanzata e non le mancano problemi di salute.
Inoltre immagino le difficoltà attuali per la minaccia Covid-19. Dover gestire la comunità delle monache, persone adulte, per le norme igieniche necessarie in questo momento, può essere relativamente facile, ma gestire il centinaio di ragazzi, fanciulle e bambini non credo sia la stessa cosa. Immagino che l’attenzione per loro sia al massimo, e questo richiede senz’altro dispendio di energie e … di denaro, poiché non ci sono e non ci saranno sussidi statali o aiuti comunitari… Nella lettera inviatami dopo Natale la Madre mi ha parlato della lunga malattia di una consorella ricoverata al pronto soccorso e rimasta collocata su di un materasso a terra per circa un mese, date le condizioni dell’ospedale maggiore di Nampula, carente di materiale e sempre superaffollato. Ad esso infatti confluiscono moltissimi malati, essendo l’unico luogo ove esistono le varie specialità, con lunghi tempi di attesa. Le persone che giungono in qualche modo da molto lontano non fanno certo ritorno a casa alla sera… Difficoltà e problemi pure con alcuni gruppi di famiglie che si sono insediati nel terreno del monastero con il beneplacito delle autorità amministrative. Oltre a disturbare con schiamazzi diurni e notturni la quiete del monastero, si comportano da padroni. Sembra sia un piano architettato di proposito per mettere le monache in difficoltà. Sono giunti persino ad  impedire che le mucche del monastero accedessero al posto  di lavaggio pubblico per la disinfestazione dalla mosca del sonno, causando così la morte di buona parte delle mucche. Alimentazione che mancherà alle monache, al centinaio di ragazzi che vivono con loro e alla lunga fila di poveri che ogni giorno bussano alla porta del monastero…Tutto questo fa soffrire anche perché proprio coloro che, rinunciando al proprio benessere, dedicano la vita ad alleviare materialmente e spiritualmente le sofferenze dei poveri e proprio per questo sono a loro volta perseguitati. Il loro esempio e la loro azione contraria troppo l’arroganza e la prepotenza degli interessi criminosi !!! Per questo chiedo a tutti di non abbandonarli alla loro sorte! Termino rinnovando a voi tutti, cari amici, i migliori auguri per la vostra vita e per una buona estate, nonostante le nostre stesse difficoltà attuali. Ricordate che senza il vostro aiuto nulla possiamo fare per questi fratelli. Ciò che è stato realizzato fino ad oggi lo dobbiamo a voi! 

Cordiali e riconoscenti saluti da Maria Luisa Boccolari e dai nostri collaboratori